sostituire dischi frangizolle

Sostituzione di dischi e cuscinetti nelle erpice frangizolle – Guida pratica 2025

frangizolle
Frangizolle

Gli erpici frangizolle a dischi, noti anche come morgani, sono attrezzature agricole trainate dal trattore utilizzate per la lavorazione superficiale del terreno.

Il loro principale scopo è affinare le zolle dopo l’aratura o rimuovere il manto erboso nei frutteti e nelle colture intensive, facilitando così la successiva semina.

Questi strumenti si rivelano particolarmente utili per migliorare la struttura del suolo, favorendo la penetrazione dell’acqua e la distribuzione uniforme delle sostanze nutritive.

Struttura e funzionamento del frangizolle

I modelli più diffusi sono quelli a “V”, costituiti da due telai incernierati tra loro, ognuno dei quali sostiene una fila di dischi fissati con supporti a cuscinetto.

L’angolo di apertura tra i telai può essere regolato per aumentare o ridurre l’incisività della lavorazione.

Una corretta regolazione dell’angolo consente di adattare l’attrezzo alle diverse condizioni del suolo, garantendo una lavorazione ottimale e un ridotto consumo di carburante.

Tipologie di inclinazione

L’inclinazione del telaio può essere regolata in diversi modi:

  • Meccanico: tramite una corda azionata dall’operatore che sblocca il sistema di aggancio a leva.
  • Idraulico: nei modelli più moderni, il telaio si apre e chiude mediante un cilindro idraulico, anche durante la marcia, migliorando l’efficienza del lavoro.

Alcuni modelli avanzati presentano telai a quattro sezioni per lavorazioni in spazi ristretti, con angoli a contrasto che ottimizzano l’efficacia dell’erpice. Questo tipo di struttura permette una maggiore versatilità nelle operazioni agricole, adattandosi a diversi tipi di colture e condizioni del terreno.

frangizolle

Modalità di traino e trasporto

L’attacco del telaio può essere:

  • A timone, collegato al gancio di traino del trattore.
  • A tre punti, che consente il sollevamento per agevolare manovre e trasporto.

I modelli trainati possono essere trasportati su strada grazie a un assale con ruote sollevabili idraulicamente o tramite ruote singole con bracci indipendenti. Esistono anche attacchi combinati trasformabili da portati a trainati e viceversa. La possibilità di trasformare l’attrezzo in base alle esigenze operative aumenta notevolmente la flessibilità del lavoro agricolo.

Combinazioni con altri attrezzi

Negli impianti agricoli moderni, il frangizolle può essere abbinato a ripuntatori, coltivatori a molle e altre attrezzature per ottimizzare la lavorazione del terreno. L’uso combinato di questi strumenti permette di ottenere una lavorazione più profonda ed efficace, garantendo una preparazione ottimale del letto di semina.

Sostituzione dei dischi e dei cuscinetti

I dischi del frangizolle sono assemblati in file, fissati al telaio tramite supporti a cuscinetto, alternando dischi e distanziali. Seguire questi passaggi per una sostituzione corretta:

Rimozione dei dischi

  1. Smontare l’ultimo disco della fila, solitamente concavo, bloccato da un dado filettato sull’asta centrale.
  2. Sfilare l’asta centrale per liberare i dischi e consentire la sostituzione.
  3. Verificare lo stato dei supporti a cuscinetto e sostituirli se necessario per garantire una maggiore durata e un funzionamento più fluido dell’erpice.
pezzo frangizolle
frangizolle
disco frangizolle

Scelta dei nuovi dischi

Per acquistare i dischi compatibili, è essenziale conoscere:

  1. Diametro esterno: disponibile in misure comuni (460 – 510 – 560 – 610 – 660 mm). Poiché i vecchi dischi possono essere consumati, è importante misurarli con attenzione.
  2. Foro interno: può essere quadrato o esagonale. Si consiglia di misurare l’asse tenendo conto di un gioco di 1-2 mm rispetto al foro del disco.
  3. Forma del disco: può essere a bordo liscio, il più comune, oppure dentato, ideale per terreni duri ma più fragile su suoli sassosi.
  4. Materiale del disco: alcuni modelli più avanzati utilizzano leghe resistenti per aumentare la durata e ridurre la necessità di manutenzione frequente.
frangizolle pezzi come cambiare

Per prolungare la durata dei dischi, è possibile invertire la posizione tra asse anteriore e posteriore, come si fa con gli pneumatici delle auto. Questa semplice pratica consente di ridurre i costi di manutenzione e prolungare la vita utile dell’attrezzatura.

componenti frangizolle

Rimontaggio dei componenti

Una volta sostituiti i dischi e i cuscinetti:

  • Rimontare tutti i componenti nell’ordine corretto.
  • Stringere bene i dadi dell’asse.
  • Ingrassare i cuscinetti prima dell’uso per garantirne la durata.
  • Effettuare un test di funzionamento per assicurarsi che l’erpice sia correttamente assemblato e pronto per l’uso.

Ora il frangizolle è pronto per tornare in campo!

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ATTENZIONE! Queste istruzioni sono a scopo divulgativo e si riferiscono ai frangizolle più comuni sul mercato. Per istruzioni specifiche, consulta sempre il manuale d’uso e manutenzione del tuo attrezzo.

Storia dei trattori Fendt

La storia dei trattori Fendt: dagli orologi ai mezzi agricoli

La storia dei trattori Fendt è un viaggio affascinante che affonda le sue radici nella tradizione e si sviluppa attraverso un costante desiderio di innovazione. Da piccola azienda di orologeria a marchio simbolo di eccellenza nel settore agricolo, Fendt rappresenta oggi una delle realtà più rispettate e ricercate nel panorama delle macchine agricole. Ma ciò che rende unica questa storia non è solo la tecnologia all’avanguardia, ma l’autenticità e la passione che la guidano.

Le origini di Fendt: orologeria e agricoltura

La nascita di Fendt risale al lontano 1635, quando la famiglia Fendt, con il suo laboratorio di orologeria a Marktoberdorf, in Baviera, iniziò a guadagnarsi un posto nel cuore della tradizione tedesca. Ma fu solo nel 1928, dopo aver sperimentato la lavorazione del metallo e la meccanizzazione, che l’azienda decise di entrare nel mondo dei trattori, costruendo il suo primo modello. Il Fendt 7, come fu chiamato, non era altro che un piccolo trattore con motore a benzina da 4 cavalli, pensato per semplificare i compiti agricoli quotidiani. Questo trattore segnò l’inizio di una lunga carriera di innovazione.

Gli anni d’oro della storia dei trattori Fendt

Durante gli anni successivi, l’azienda si è evoluta, ma la filosofia che ha guidato la storia dei trattori Fendt è rimasta sempre la stessa: migliorare la vita degli agricoltori con macchine sempre più efficienti, robuste e facili da usare. Nei decenni successivi, Fendt introdusse numerosi modelli e perfezionò costantemente i suoi trattori. Negli anni ’50, l’azienda puntò sulla qualità della trasmissione e sulla migliorata facilità di manovra, diventando rapidamente un punto di riferimento in Baviera e oltre. Fendt divenne sinonimo di qualità, affidabilità e, soprattutto, di innovazione. La storia della produzione di orologi da parte di Fendt è legata a un periodo in cui l’azienda tedesca, oltre a concentrarsi sui macchinari agricoli, aveva diversificato la sua attività.

La Rivoluzione della Trasmissione CVT

Negli anni ‘90 un cambiamento radicale avrebbe rivoluzionato per sempre il settore dei trattori. Nel 1995, Fendt lanciò il Vario Class, il primo trattore al mondo dotato di trasmissione a variazione continua (CVT). Questa tecnologia non solo migliorò la performance dei trattori, ma ne semplificò anche l’utilizzo, rendendoli più efficienti e in grado di adattarsi alle diverse esigenze delle coltivazioni. La trasmissione CVT permise ai trattori Fendt di raggiungere livelli di efficienza mai visti prima, posizionando l’azienda come pioniera nel campo dell’innovazione agricola.

Nel 1997, Fendt si unì al gruppo AGCO, uno dei principali player mondiali nel settore delle macchine agricole. Questo passaggio permise a Fendt di espandere ulteriormente la sua presenza a livello globale, mantenendo però intatto il suo spirito innovativo e la sua attenzione al cliente.

Un’Innovazione Continua: il futuro di Fendt

Nel 2009 Fendt ha compiuto un altro passo da gigante, integrando la trasmissione CVT su tutta la sua gamma di trattori, da quelli più piccoli a quelli da oltre 400 cavalli. Questo non è stato solo un progresso tecnologico, ma anche una testimonianza del costante impegno dell’azienda nel migliorare le prestazioni e l’affidabilità delle sue macchine. I trattori Fendt sono oggi dotati di tecnologie avanzate che consentono di lavorare in modo ancora più efficiente e sostenibile, come i sistemi di monitoraggio satellitare, la connettività smart e l’efficienza energetica dei motori.

Oggi Fendt è sinonimo di trattori d’eccellenza, progettati per rispondere alle sfide moderne dell’agricoltura, incentrando il suo impegno su tecnologie sempre più ecologiche e intelligenti.
Ma scopriamo di più sulla storia dei trattori Fendt e su questo marchio di mezzi agricoli di seguito.

Quanto costa un trattore Fendt nuovo?

Il prezzo di un trattore Fendt nuovo varia significativamente in base al modello, alla potenza e alle caratteristiche aggiuntive. Ad esempio, i modelli di trattori compatti, che sono progettati per lavori specifici come la coltivazione di frutteti o vigneti, possono partire da circa 50.000 – 70.000 euro. I modelli più potenti, come i trattori Fendt 900 Vario, che raggiungono oltre 400 cavalli di potenza, possono costare anche oltre 200.000 euro, a seconda della configurazione e delle opzioni aggiuntive scelte. L’alta qualità, le tecnologie avanzate e l’affidabilità di questi trattori giustificano l’investimento, che si ripaga con prestazioni superiori e durata nel tempo.

Che motore monta Fendt?

I trattori Fendt sono noti per l’incredibile efficienza e potenza dei loro motori. La maggior parte dei modelli Fendt è equipaggiata con motori a quattro cilindri e sei cilindri prodotti da MAN, una delle principali case di motori in Europa. Questi motori sono progettati per offrire prestazioni eccezionali, con potenze che variano da 70 a oltre 500 cavalli a seconda del modello. I motori Fendt sono inoltre progettati per rispettare le normative più severe in termini di emissioni, garantendo al contempo un basso consumo di carburante e una maggiore durata. Il sistema di iniezione elettronica e i motori turbo alimentati sono un altro punto di forza, che contribuiscono a rendere i trattori Fendt tra i più efficienti ed ecologici sul mercato.

Quali sono i migliori trattori al mondo?

Quando si parla dei migliori trattori al mondo, i nomi di alcune marche si distinguono per qualità, innovazione e prestazioni. Tra questi, Fendt è sicuramente una delle più apprezzate. Tuttavia, ci sono altri marchi che competono per il titolo di “migliore”, ognuno con le proprie specializzazioni.

  • Fendt – Con la sua trasmissione Vario e motori ad alta efficienza, Fendt è spesso considerato uno dei migliori produttori di trattori. I trattori Fendt sono amati per la loro robustezza, innovazione tecnologica e comfort durante l’utilizzo.
  • John Deere – Un altro gigante nel settore agricolo, John Deere è sinonimo di qualità e affidabilità. Con una vasta gamma di trattori adatti a tutte le esigenze agricole, John Deere è una scelta prediletta per gli agricoltori in tutto il mondo.
  • New Holland – Con la sua combinazione di prestazioni e sostenibilità, New Holland è apprezzata per i suoi trattori efficienti e versatili, che si adattano a vari tipi di terreni e coltivazioni.
  • Case IH – Case IH è noto per la sua potenza e durabilità. Con trattori dotati di tecnologie avanzate e motori performanti, è una scelta comune per le operazioni agricole intensive.
  • Massey Ferguson – Questo marchio britannico è sinonimo di affidabilità e facilità d’uso. I trattori Massey Ferguson sono ideali per chi cerca un prodotto equilibrato e versatile, capace di rispondere a una varietà di esigenze agricole.

Ogni marchio ha il suo punto di forza e Fendt, grazie alla sua costante ricerca dell’innovazione e al suo impegno per l’efficienza, continua a essere una delle marche più apprezzate nel panorama internazionale dei trattori.

Conoscevi tutte le curiosità sulla storia dei trattori Fendt?

Come pulire il filtro dell'aria a secco

Come pulire il filtro dell’aria a secco e quando sostituirlo

Il filtro dell’aria a secco svolge un ruolo fondamentale nel mantenere efficiente il motore del tuo trattore, proteggendolo da polvere e impurità presenti nell’ambiente di lavoro. Una corretta manutenzione del filtro dell’aria non solo migliora le prestazioni del motore ma ne prolunga anche la durata nel tempo. In questo articolo vedremo come pulire il filtro dell’aria a secco, ogni quanto farlo e quando è necessario sostituirlo.

Ogni quanto pulire il filtro dell’aria?

Non esiste una regola universale per la pulizia del filtro dell’aria, poiché l’intasamento dipende dalle condizioni di utilizzo. La quantità di polvere e impurità presenti nell’aria influisce direttamente sulla frequenza della manutenzione.

Secondo le indicazioni generali:

  • In ambienti molto polverosi, il filtro andrebbe pulito ogni 4 ore di lavoro.
  • In ambienti poco polverosi, la pulizia può essere effettuata ogni 20-30 ore di lavoro.

È consigliato almeno un controllo settimanale per garantire che il filtro sia in buone condizioni.

Molti trattori moderni sono dotati di una spia che segnala quando il filtro è troppo sporco. Tuttavia, attendere l’accensione della spia può essere rischioso, poiché significa che il filtro è già ostruito, con un conseguente aumento della fumosità del motore e possibili danni. Per questo motivo, è sempre meglio rispettare una routine di manutenzione regolare.

Tipologie di filtri dell’aria a secco

I filtri dell’aria a secco più comuni nei trattori agricoli si dividono in due categorie principali:

Filtri Aria Cilindrici

Costituiti da un cilindro con la parte filtrante in carta.

Spesso contengono un filtro di sicurezza interno (in tessuto, solitamente azzurro), che impedisce alle impurità di entrare nel motore in caso di deterioramento del filtro esterno.

Filtri Aria Ovali

Hanno una forma ovale allungata con un contenitore in plastica e una parte filtrante in carta pre-trattata.

Anche questi filtri sono abbinati a un filtro di sicurezza interno simile nella forma e alloggiato nello stesso contenitore.

Come pulire il filtro dell’aria a secco

Come pulire il filtro dell’aria a secco per evitare di danneggiare l’elemento filtrante? Ecco i passaggi da seguire:

Pulizia dei Filtri Aria Cilindrici

  • Utilizzare un compressore d’aria regolato a 3-4 bar.
  • Soffiare dall’interno verso l’esterno per rimuovere lo sporco senza spingerlo ulteriormente nel filtro.
  • Il filtro interno non va pulito: se è sporco, significa che il filtro esterno è compromesso e vanno sostituiti entrambi.
  • Durante il rimontaggio, assicurarsi che le guarnizioni di chiusura siano in posizione corretta.

Pulizia dei Filtri Aria Ovali

  • Utilizzare il compressore d’aria come per i filtri cilindrici, soffiando nel verso contrario al flusso dell’aria.
  • Pulire accuratamente i fori di entrata dell’aria presenti nel coperchio del contenitore.
  • Alcuni produttori consigliano la sostituzione diretta del filtro invece della pulizia per evitare possibili danni.

Quante Volte Si Può Pulire un Filtro dell’Aria?

Un filtro dell’aria può essere pulito 5-6 volte al massimo prima di dover essere sostituito. Dopo ripetute pulizie, infatti, l’efficienza del materiale filtrante si riduce, aumentando il rischio di danni al motore.

Alcuni operatori lavano i filtri ad immersione in acqua, li soffiano con aria compressa e li asciugano al sole. Tuttavia, questa pratica può compromettere l’integrità del filtro se il materiale non è resistente all’acqua. Prima di adottare questa tecnica, è importante verificare le indicazioni del produttore.

Come prevenire l’intasamento dei filtri dell’aria

Per prolungare la durata dei filtri dell’aria e ridurre la frequenza della pulizia:

  • Controllare che le griglie di aerazione della cofanatura siano integre e non ostruite.
  • Assicurarsi che le guarnizioni di sigillatura del cofano siano in buono stato.
  • Se il trattore dispone di un prefiltro esterno, pulirlo regolarmente.

Il Donaspin: un sistema innovativo di pre-filtraggio

Il Donaspin è un sistema avanzato di pre-filtraggio dell’aria che utilizza una parte dei gas di scarico del motore per creare una turbolenza nel prefiltro. Questa turbolenza separa e espelle le impurità prima che raggiungano il filtro principale. È particolarmente utile per trattori impiegati in ambienti estremamente polverosi, come mietitrebbiatrici e trattrici cingolate.

Funzionamento del Donaspin

Il principio di funzionamento del Donaspin si basa su un meccanismo ciclonico che sfrutta il flusso di gas di scarico per creare una corrente d’aria vorticosa nel prefiltro. Questo vortice induce una separazione delle particelle di polvere e detriti, espellendoli all’esterno prima che possano depositarsi nel filtro principale. In questo modo, il Donaspin riduce significativamente l’accumulo di impurità, prolungando la vita utile del filtro principale e migliorando l’efficienza complessiva del motore.

Vantaggi del Donaspin

  • Maggiore Durata del Filtro Principale: riducendo il carico di impurità che raggiunge il filtro principale, il Donaspin ne prolunga la durata operativa, riducendo la frequenza di sostituzione e i costi di manutenzione.
  • Migliore Efficienza del Motore: un sistema di filtrazione più efficiente garantisce una combustione ottimale e previene l’accumulo di polveri nel motore, migliorando le prestazioni e riducendo il consumo di carburante.
  • Adattabilità a Condizioni Estreme: il Donaspin è particolarmente utile per trattori e macchine agricole che operano in ambienti ad alta concentrazione di polvere, come mietitrebbiatrici e trattrici cingolate.
  • Riduzione dei Tempi di Ferma Macchina: una manutenzione meno frequente del filtro principale significa meno interruzioni del lavoro, garantendo una maggiore produttività.

Allora puliamo sempre i filtri: aria pulita, trattore efficiente!!!

ATTENZIONE!
Queste istruzioni sono pubblicate a scopo divulgativo, e sono genericamente riferite ai dispositivi più comuni presenti sul mercato.
Per istruzioni dettagliate e specifiche è bene consultare i libretti di uso e manutenzione in dotazione al tuo trattore.

Come sostituire la protezione del cardano

Come sostituire la protezione del cardano

Molti di voi si saranno trovati a dover affrontare il problema di una protezione del cardano danneggiata o malfunzionante. Si tratta di una componente essenziale per garantire la sicurezza durante il funzionamento del trattore e degli attrezzi collegati, poiché protegge da gravi rischi legati alle parti in movimento. Una protezione danneggiata, o peggio, assente, può provocare situazioni di pericolo significative, che talvolta sfociano in incidenti anche gravi.

Un’altra situazione problematica, meno evidente ma altrettanto rischiosa, si verifica quando la protezione, pur sembrando integra, non svolge correttamente la sua funzione. Questo accade quando essa inizia a ruotare insieme all’albero cardanico, riducendo drasticamente l’efficacia della protezione stessa. Tale inconveniente è spesso causato dal grippaggio della protezione sull’albero, con conseguente rottura delle catenelle di fissaggio che dovrebbero impedirne la rotazione. In questo caso, la soluzione è inevitabilmente la sostituzione della protezione.

Catenelle di fissaggio

Com’è fatta la protezione del cardano?

Le protezioni cardaniche più comuni sono costituite da un sistema relativamente semplice ma efficace. Solitamente, si compongono di due tubi in plastica semi-rigida che, alle loro estremità, presentano delle cuffie a forma di campana. Queste cuffie sono progettate per proteggere le crociere, le forcelle o gli snodi del cardano, avvolgendoli completamente e garantendo una sovrapposizione con le protezioni presenti sia sul trattore che sull’attrezzo.

Secondo le normative di sicurezza, questa sovrapposizione non deve mai essere inferiore ai 50 millimetri, a meno che le condizioni operative non lo permettano. Questo margine di sovrapposizione è fondamentale per proteggere in modo efficace tutte le parti in movimento, riducendo i rischi per l’operatore.

I tubi in plastica vengono fissati al cardano attraverso delle ghiere, che ne consentono la libera rotazione, mantenendo la protezione stabile. Le ghiere sono trattenute in posizione da apposite catenelle, che devono essere fissate correttamente per evitare che la protezione segua il movimento dell’albero. È importante ricordare che queste ghiere richiedono una manutenzione periodica: vanno lubrificate regolarmente utilizzando gli ingrassatori esterni, presenti sulla maggior parte delle protezioni moderne.

Come sostituire la protezione del cardano?

La sostituzione della protezione richiede un po’ di attenzione e precisione. Ecco i passaggi principali da seguire:

Rimozione della vecchia protezione

Per iniziare, bisogna separare i tubi esterni dalle cuffie in plastica. Questa operazione varia a seconda del tipo di protezione, della marca e dell’età del componente. In alcuni casi, lo smontaggio dei tubi e delle cuffie deve avvenire contemporaneamente.

I sistemi di fissaggio possono essere di vari tipi. Ecco i più comuni:

Modelli Binacchi e simili (vecchie serie) con vite ad eccentrico.

Modelli Comer e simili (vecchie serie) con vite a testa quadrata e innesto a baionetta.

Modelli Eurocardan e simili (produzione attuale) con anello di fissaggio in acciaio e ghiera in plastica a scatto.

Scelta e preparazione della nuova protezione cardanica

La nuova protezione deve essere compatibile con quella precedente. Per assicurarsi di scegliere il modello giusto, è essenziale controllare alcune misure chiave:

Diametro interno delle gole per le ghiere

Le dimensioni possono variare tra il tubo metallico interno e quello esterno, quindi entrambe devono essere verificate. Per gli alberi cardanici con tubi a sezione triangolare, i diametri interni delle gole sono generalmente divisi per categorie:

  • Categoria 1: 34 e 40 mm
  • Categoria 2: 40 e 46 mm
  • Categoria 3-4: 46 e 53 mm
  • Categoria 5: 53 e 62 mm
  • Categoria 6-7: 59 e 68 mm
  • Categoria 8-9-10: 75 e 81 mm

Lunghezza totale nominale del cardano

Questa misura si ottiene calcolando l’ingombro totale dell’albero, tutto chiuso. Successivamente, bisogna tagliare i tubi di plastica (interno ed esterno) in modo che si adattino perfettamente al cardano chiuso.

Montaggio della nuova protezione

Una volta pronta, la nuova protezione va montata seguendo questi passaggi:

  • Posizionare le ghiere sulle gole delle forcelle, lubrificandole adeguatamente.
  • Fissare le cuffie in plastica già collegate ai tubi tagliati a misura, assicurandole con i dispositivi di fissaggio.
  • Collegare le catenelle, prima alla protezione del cardano e poi ai punti predisposti su trattore e attrezzo, verificando che non vadano in tensione durante l’uso.

Durante il funzionamento, è normale che le catenelle si avvolgano leggermente sulla protezione, impedendole di ruotare.

Fatto! Ora siamo pronti per lavorare in sicurezza!

Attenzione

Queste istruzioni sono pubblicate a scopo divulgativo, e sono genericamente riferite ai dispositivi più comuni presenti sul mercato.
Per istruzioni dettagliate e specifiche è bene consultare i libretti di uso e manutenzione in dotazione al trattore, attrezzo e cardano.

Storia dei trattori New Holland

La storia dei trattori New Holland

La storia dei trattori New Holland è più di una semplice cronologia di eventi: è il racconto di un’azienda che ha saputo reinventare il concetto di agricoltura. È una storia di passione, visione e dedizione, iniziata in un piccolo villaggio della Pennsylvania e divenuta un simbolo di innovazione e sostenibilità su scala globale.

Trattori New Holland: le radici di un sogno

Tutto iniziò nel 1895, quando Abe Zimmerman, un giovane ingegnere pieno di speranza e talento, fondò una piccola officina meccanica a New Holland, Pennsylvania. Zimmerman aveva un obiettivo ambizioso: creare macchine che potessero semplificare la vita degli agricoltori, dando loro strumenti più efficienti e duraturi. In quegli anni, l’agricoltura era ancora un lavoro estenuante, dominato dalla fatica manuale e dalle incertezze del clima. Abe sognava un futuro in cui i contadini avrebbero potuto dedicare più tempo alla qualità della loro terra e meno alla lotta contro le difficoltà quotidiane.

Quell’officina divenne presto un punto di riferimento locale, producendo attrezzature agricole leggere e affidabili che conquistarono il cuore degli agricoltori. Ma quello era solo l’inizio: il sogno di Zimmerman era destinato a crescere.

La svolta e l’Inizio dell’era dei trattori

Negli anni ’40 New Holland rivoluzionò il settore con la creazione della pressa per balle automatiche, una macchina che cambiò per sempre il modo di gestire il fieno. Questa innovazione portò il marchio sotto i riflettori internazionali, ma il vero punto di svolta arrivò nel 1986, quando New Holland fu acquisita da Ford. Fu allora che il marchio entrò a pieno titolo nel mondo dei trattori, con modelli che combinavano l’esperienza americana in meccanica e il genio ingegneristico europeo.

L’integrazione con Fiatagri nel 1991 segnò un nuovo capitolo. Questo matrimonio tra due colossi dell’agromeccanica non solo ampliò la gamma di trattori, ma portò anche una maggiore diversificazione e presenza globale. Il marchio New Holland non era più solo un’icona americana; era diventato un fenomeno mondiale, capace di rispondere alle esigenze di agricoltori di ogni continente.

Nel 1999 New Holland venne poi annessa nel gruppo CNH (Case New Holland), oggi CNH Industrial.

Un’evoluzione costante: trattori New holland tra tecnologia e innovazione

La storia dei trattori New Holland non è solo una storia di macchine, ma anche di persone. Agricoltori di tutto il mondo hanno trovato nei trattori New Holland alleati fedeli, progettati per affrontare qualsiasi sfida. Ogni innovazione introdotta dal marchio ha avuto lo scopo di semplificare la vita in campagna, rendendo il lavoro più efficiente e sostenibile.

Negli anni ’90 New Holland iniziò a integrare tecnologie avanzate come il GPS e il precision farming, trasformando i trattori in strumenti intelligenti e altamente produttivi. Ma non si è fermata lì. L’azienda è stata pioniera nello sviluppo di trattori alimentati a fonti alternative, come metano e idrogeno. L’NH2™, un trattore a idrogeno, rappresenta una visione audace di un’agricoltura che rispetta l’ambiente senza sacrificare la produttività.
Oggi New Holland non è solo un marchio: è un simbolo di speranza e progresso. La sua gamma di trattori, che spazia dai compatti Boomer per piccoli agricoltori ai potenti T9 per l’agricoltura intensiva, dimostra una dedizione costante all’eccellenza. Ogni modello è progettato con cura, integrando soluzioni come motori ecologici, cabina ergonomica e connettività smart per rendere il lavoro in campagna un’esperienza più sicura e gratificante.

Guardando al futuro, New Holland punta su trattori autonomi e soluzioni innovative che rivoluzioneranno ulteriormente il settore agricolo. Ma ciò che rende il marchio davvero speciale è la sua fedeltà alle radici: quella passione per la terra e per chi la coltiva che ha animato Abe Zimmerman più di un secolo fa.

Ti piace la storia dei trattori New Holland? Allora resta ancora qua per leggere qualche altra curiosità!

Dove vengono costruiti i trattori New Holland?

I trattori New Holland sono prodotti in diversi stabilimenti in tutto il mondo per soddisfare le esigenze dei vari mercati. Tra le principali sedi di produzione ci sono Basildon, nel Regno Unito, che serve principalmente il mercato europeo; Jesi, in Italia, specializzata in trattori compatti; e Anversa, in Belgio, dove vengono assemblati molti componenti chiave. Negli Stati Uniti, lo stabilimento di New Holland in Pennsylvania si occupa della produzione per il Nord America, mentre in Sud America è Curitiba, in Brasile, a coprire il mercato locale. Altri siti si trovano in Asia, come in India e Cina, per i mercati regionali​.

Quanto costa un trattore New Holland nuovo?

Il prezzo di un trattore New Holland nuovo varia molto a seconda del modello, della potenza e delle caratteristiche. I trattori più piccoli e compatti possono partire da circa 30.000-40.000 euro, mentre i modelli più avanzati, utilizzati in grandi aziende agricole, possono superare i 150.000 euro. Per un preventivo dettagliato è necessario rivolgersi a un concessionario ufficiale​.

Che motore monta il New Holland?

I trattori New Holland montano motori avanzati progettati per prestazioni elevate e basse emissioni. Molti modelli sono equipaggiati con motori FPT (Fiat Powertrain Technologies), noti per l’affidabilità e il rispetto delle normative ambientali. Questi motori includono tecnologie come il sistema SCR (Selective Catalytic Reduction), che riduce le emissioni senza sacrificare la potenza​

Qual è la marca di trattori migliore?

Determinare la “migliore” marca di trattori dipende dalle esigenze specifiche. New Holland è molto apprezzata per la sua vasta gamma e innovazione tecnologica, mentre John Deere è conosciuta per la durata e l’affidabilità. Altre marche come Fendt si distinguono per la tecnologia di precisione, mentre Kubota è preferita per i trattori compatti. La scelta dipende dal tipo di lavoro agricolo, dal budget e dalle preferenze personali​

La marca di trattori più venduta in Italia è però proprio la New Holland. Nel 2021, ad esempio, New Holland ha dominato il mercato con quasi 5.000 unità immatricolate, detenendo una quota di mercato di circa il 19,87%. Questo risultato è stato ottenuto grazie a una crescita significativa delle vendite rispetto all’anno precedente. Al secondo posto si trova Landini, che ha visto un notevole aumento delle immatricolazioni, seguita da John Deere, Antonio Carraro e Same

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